Non appena scendiamo dall’aereo e mettiamo piede sull’Isola di Pasqua (ovvero Rapa Nui), respiriamo immediatamente un’atmosfera molto diversa da quella della Polinesia Francese e subito ci innamoriamo di quest’isola remota con delle forti tradizioni. Siamo inoltre felici di non essere più a rischio tifone, che alla fine, dopo la nostra partenza, si è abbattuto sulla polinesia!
Questo è il periodo migliore di tutto l’anno per visitare l’Isola di Pasqua, infatti avevamo previsto di venirci proprio ora perché durante due settimane si svolge il Tapati Rapa Nui, un festival durante il quale vengono presentate varie attività tradizionali tra cui figurano molti sport, danze e canti tipici dell’isola. Niente di turistico però, il festival è in pratica una gara tra due ragazze, e le loro rispettive famiglie, a cui partecipa tutta l’isola per cercare di guadagnarsi il grande onore della vittoria. E subito anche noi veniamo contagiati dalla febbre della competizione… vincerà Abigail oppure Valeria?
La settimana passa velocissima, chi l’ha detto che sull’Isola di Pasqua dopo il primo giorno non si sa più cosa fare? Noi rimaniamo incantati dagli incredibili paesaggi e dalla scoperta della cultura Rapa Nui. Una bella passeggiata ci porta fino al vulcano (estinto) di Orongo, dove veniva celebrato il culto dell’hombre-pajaro, cioè l’uomo-uccello. Pensate che anticamente tutti gli uomini più forti nuotavano fino a un isolotto e ci rimanevano per molte settimane cercando di trovare il primo uovo di sterna. Chi tornava vincitore diventata l’uomo-uccello, vale a dire il capo spirituale dell’isola per un anno intero.
Prima di dedicarsi al culto dell’hombre-pajaro però gli isolani adoravano i più conosciuti Moai, le enormi statue che troneggiano in tutta l’Isola di Pasqua. Queste statue venivano tutte scolpite in una cava situata vicino a un altro vulcano, e come potessero poi essere trasportate nel luogo di destinazione rimane tutt’ora un grande mistero.
Tra i tanti modi di girare l’isola, che misura 25km di lunghezza e 12 di larghezza, non potevamo certo dimenticare il cavallo, silenzioso ed efficiente… se si riesce a fargli capire dove si vuole andare! A cavallo siamo riusciti a raggiungere il punto più alto dell’isola, “ben” 507 metri!
A Rapa Nui non c’è solo cultura, ci si può anche rilassare sulla bellissima spiaggia di Anakena (ma i Moai sono sempre presenti!) e si possono incontrare tanti viaggiatori zaino in spalla come noi per condividere cenette e consigli di viaggio.
Stampa il post