Il Circuito dell’Annapurna, il secondo trek piu’ famoso del Nepal (dopo quello del Campo Base dell’Everest, ovviamente). 210 km attorno a una catena montuosa da 7000-8000m. E una grande incognita, il Thorung La, un passo altissimo da 5416m. Dopo esserci informati e preparato lo zaino decidiamo di tentare la spedizione. Davide si presta da piccolo porter amatoriale portando ca 13kg di zaino, Giulia opta per un normale zainetto.
Un minivan ci porta a Besi Sahar situato a… 800m! Ebbene si’, il Nepal non e’ sempre cosi’ alto come uno pensa. Anche le temperature sono tropicali, e all’inizio camminiamo in mezzo a banani e risaie. Ogni tanto siamo superati dai bus locali, stipati all’inverosimile.
Dopo qualche ora la strada finisce e ci si para davanti il Manaslu, all’ottavo posto mondiale con i suoi 8156m. E’ cosi’ alto che sbuca al di sopra delle nuvole.
Nei giorni seguenti ci abituiamo alla routine: mangiare, dormire e camminare. Ci svegliamo alle 6 e alle 20 siamo gia’ a letto! Anche lo zainone sembra diventare piu’ leggero.
Rimaniamo impressionati dai porter nepalesi che portano fino a 30 kg di materiale per ore, come delle piccole formichine.
Sul piu’ bello pero’ l’imprevedibile ci coglie, nonostante il monsone sia finito inizia a piovere! Ogni giorno ci svegliamo con apprensione scoprendo che il tempo e’ ancora brutto. Passiamo molte ore nelle lodges davanti alla stufa aspettando il bel tempo e schivando le gocce che cadono dal soffitto.
Dopo ben cinque giorni un cambiamento… nevica!
La depressione e’ rampante, ma finalmente il giorno dopo, arriva il sole. Ci svegliamo e ci troviamo davanti Annapurna II, III e IV. L’aria e’ limpidissima, la visione e’ irreale. Siamo quasi a quota 3500m, altezza limite oltre al quale bisogna abituare il corpo all’altezza. Decidiamo insieme a diversi ospiti della lodge di andare all’Ice Lake, a 4600m, una salitona che serve per l’acclimatazione.
La salita e’ dura, c’e’ molta neve e fa freddo, molta gente desiste a 4000m. Davide continua con Linda, una turista olandese. Il paesaggio e’ stupendo, sembra di toccare le Annapurna con un dito.
Arrivati al lago ci aspetta una sorpresa, Albertos, un turista spagnolo ci ha preceduti e ha preparato un party per il suo compleanno. Beviamo birra gelata a 4600m!
Il giorno seguente continuiamo la nostra ascesa verso il passo del Thorung La. Purtroppo l’altezza, i giorni di freddo e le condizioni igieniche non proprio perfette cominciano a farsi sentire per Giulia. Raggiunta la quota di 4500m decidiamo, non senza tristezza, di rientrare.
Nonostante la sfortuna che ci ha attanagliato, e’ stata un’esperienza fantastica. Diversi trek in Nepal sono logisticamente molto facili, ogni una o due ore di cammino si trovano dei ristoranti o dei semplici alberghetti dove mangiare e riposare. Persino le tratte piu’ alte sono praticabili senza nessuna conoscenza tecnica di alpinismo. A volte quasi non ci si accorge di essere sopra ai 4000m, se non fosse per la carenza di ossigeno che fa annaspare e provoca una lentezza da lumaca davanti alla minima salita. Il trekking e’ anche una bellissima esperienza sociale, in cui si ha l’occasione di condividere tanti momenti con persone di tutte le nazionalita’.
Davide sta gia’ pensando al trekking del Campo Base dell’Everest. Come recita lo slogan ufficiale: “Nepal, Once is not Enough”.
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